Tony Iommi nasce a Birmingham il 19 febbraio 1948, sotto il segno dell’Acquario, con il destino di lasciare un segno profondo nella storia del rock. Nel 1968 fonda i Black Sabbath insieme a Ozzy Osbourne, Geezer Butler e Bill Ward, dando il via al genere musicale più pesante di tutti: l’heavy metal. La sua leggenda inizia però con un evento tragico che, in un’ironia tutta rock, lo trasformerà in un’icona. Iommi, da giovane, perde infatti le falangi superiori del medio e dell’anulare della mano destra in un incidente in fabbrica. Cosa che inizialmente lo porta ad abbandonare la chitarra, fino a quando non si imbatte nella musica di Django Reinhardt, prodigioso chitarrista anch’egli menomato. Di lì il colpo di genio: si fabbrica delle protesi in casa con tappi di flaconi di detersivo e abbassa l’accordatura della chitarra (che suona da mancino) per fare meno fatica a suonarla, in particolare i bending. Ecco come nasce quel suono oscuro e potente che ha terrorizzato generazioni intere di genitori (ascoltare “Paranoid” o “Iron Man” per conferma). Iommi non ha solo inventato riff memorabili, ma ha creato un intero immaginario, basato su suoni distorti e ritmiche martellanti, che ha ispirato milioni di chitarristi a tutto volume nei garage di mezzo mondo. E sì, non si può parlare di Iommi senza citare la sua mitica Gibson SG, la cosiddetta “diavoletto”, perfetta per un bel sabba nero al sapore di rock’n’roll.
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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima