Johnny Marr

Johnny Marr nasce a Manchester il 31 ottobre 1963, sotto il segno dello Scorpione. Nel 1982, dopo essersi destreggiato tra band locali e sogni di gloria, fonda gli Smiths insieme a un certo Morrissey. Il resto è storia: Marr non cambia solo il sound della chitarra indie, lo reinventa costruendo melodie cristalline su testi di alienazione e romanticismo urbano. È il poeta del jangle pop, colui che prende la dodici corde e la trasforma in un’orchestra tascabile. Se Hendrix incendiava la chitarra, Marr la accarezza, la stratifica, la moltiplica. Un dettaglio stiloso? Suona con una Fender Jaguar che, grazie a lui, ha smesso di essere un giocattolo vintage per diventare la chitarra indie per eccellenza. Con gli Smiths tira fuori dal cilindro pezzi come “This Charming Man” e “How Soon Is Now?”, dove la chitarra sembra liquida, ipnotica, quasi eterea. Marr è il re del riff elegante, del groove danzabile travestito da malinconia britannica. Dopo lo scioglimento della band nel 1987, Marr diventa il chitarrista che vogliono tutti: collabora con Talking Heads, Pet Shop Boys, The The e tanti altri, persino con Hans Zimmer (sì, ha suonato nella colonna sonora di Inception). Ma attenzione: Marr non è solo il genio dietro le quinte. Dal 2013 è protagonista anche come solista, dimostrando che sa scrivere canzoni tanto bene quanto le accompagna. Album come The Messenger e Call the Comet confermano che la sua chitarra, sofisticata senza mai essere pretenziosa, scintilla ancora.

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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima


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