Ivan Graziani nasce a Teramo il 6 ottobre 1945 sotto il segno della Bilancia. Genio musicale, chitarrista sopraffino e cantautore mai banale, negli anni ’70 e ’80 sforna una serie di album che fanno di lui un outsider del panorama musicale italiano, ma un outsider che spacca. Ivan non è un cantautore come gli altri: le sue canzoni mescolano rock, poesia e storie che sembrano uscire da un film di Fellini (ma più rock) con un risultato particolarissimo mai sentito prima. Uno dei suoi primi grandi successi è Lugano Addio, del 1977, una ballata struggente che ti fa venire voglia di mollare tutto e partire per la Svizzera. Però è con canzoni come Agnese, Pigro e Monna Lisa che Ivan si consacra definitivamente: testi geniali, arrangiamenti curati, e una voce inconfondibile. La sua chitarra? Un’estensione del suo corpo. Ivan non si limita a suonarla: ci parla, ci litiga, la fa ridere e piangere. È uno dei pochi artisti italiani che riesce a portare il rock al livello di una confessione intima, senza perdere un grammo di potenza. Ivan ci lascia troppo presto, nel 1997, a soli 51 anni, ma il suo spirito vive in ogni riff e in ogni parola delle sue canzoni. Se non l’avete mai ascoltato, iniziate subito con Firenze (Canzone Triste) o I lupi. E poi preparatevi a una dipendenza musicale che non vi abbandonerà più.
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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima