David Johansen

Di Stefano Marullo

C’è un filo rosso che lega alcuni tra i più grandi gruppi rock newyorchesi di ogni tempo. Quattro nomi per tutti: Velvet Underground, The New York Dolls, The Dictators e i Ramones. L’importanza che hanno assunto nella storia del punk, o meglio nelle sue forme seminali di proto (parola orribile ma ormai invalsa) punk e garage è inversamente proporzionale al loro fiasco commerciale. Meravigliosamente perdenti, come direbbe il Reverendo Lys, eppure o forse proprio per questo entrati nel mito. In particolare New York Dolls e The Dictators sono state band decisive per la nascita dei Ramones, i cui componenti erano habitué alle loro esibizioni.

Rimaniamo però su New York Dolls. Chiamarsi “Le bambole di New York” per un gruppo interamente formato da uomini, con un look da drag queen a base di trucchi, parrucche e zeppe nei primi anni Settanta del secolo scorso era troppo anche per una città come New York. Proprio così: le New York Dolls erano perfettamente fuori posto ergo andavano benissimo. Il loro percorso inizia nel
1971 quando Johansen si unisce ai chitarristi Johnny Thunders (che farà in seguito grandi cose con gli Heartbreakers) e Sylvain Sylvain, al bassista Arthur “Killer” Kane e al batterista Billy Murcia e diventa il frontman del gruppo. Tutti provenienti dai bassifondi della città, con storie difficili alle spalle, continueranno ad abusare di alcol e droghe. A vedere Johansen sembra di trovarsi di fronte all’alter ego di Mick Jagger, si muove e canta come lui sul palco e anche la somiglianza fisica è straordinaria. Le New York Dolls pubblicano appena due album, uno nel 1973 che porta il loro nome e un anno dopo sarà la volta di Too Much Too Soon; entrambi i lavori passano sostanzialmente inosservati. La band decide di sciogliersi due anni dopo.

David Johansen dopo le Dolls continuerà la sua carriera solista raggiungendo il successo alla fine degli anni Ottanta. Oltre alla musica si dedicherà alla recitazione. A sorpresa nel 2004 insieme a Sylvian (gli altri componenti
storici erano giù scomparsi) riforma le New York Dolls che troveranno accoglienze trionfali e pubblicando financo un album: One Day It Will Please Us To Remember Even This. Nel 2022 su David Johansen esce il documentario Personality Crisis: One Night Only.

Con la morte anche di Sylvian, David Johansen era rimasto l’unico superstite dei New York Dolls. Si è spento a Staten Island, nel cuore della sua New York a 75 anni, dopo una devastante malattia che lo ha consumato negli ultimi tempi, il 28 febbraio scorso.

Ci piace pensare che si ritrovi con le altre Dolls e che continui a esibirsi da qualche parte lassù.

Non dimenticare le zeppe, David!

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Photo Credit: Bob Gruen


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