Di Andrea Belushi
Ingredienti:
- Zucca a dadini
- Cavolo nero (un bel mazzone)
- Carote (2)
- Sedano (2 gambi)
- Cipolla
- Porro
- Aglio (2 becche)
- Timo fresco
- Maggiorana fresca
- Erba cipollina fresca
- Finocchio
- Broccoli (1 mazzo)
- Cavolfiore (1)
- Patate (1 gigante o 3 piccole)
- Prezzemolo
- Verza (1)
- Olio extravergine normale e nuovo spremuto a freddo
- Sale
- Pepe
- Pane tagliato a dadini
- Noce moscata
Dischi consigliati:
Velvet Underground, White Light/White Heat
R. Stevie Moore, Delicate Tension
Preparazione:
- Choppa tutte le verdure alla real cazzo di cane (senza buttare gli scarti altrimenti crepi).
- Fai bollire due litri di brodo vegetale (cipolla, sedano, carota e tutti gli scarti commestibili e non della choppatura).
- Prendi la pentola più capiente che hai, ci butti dell’olio extravergine, due becche d’aglio e tutte le verdure choppate. Cuoci il tutto a fuoco medio coprendolo col brodo caldo che man mano inserirai se vedi che sfuma (lascia un po’ di brodo nel pentolino in caso di necessità a fine cottura e soprattutto per la fase di mix).
- Accenditi una sigaretta soffermandoti sul pensiero che i denti sono l’unica parte di scheletro che puoi vedere e toccare. Comunica questa riflessione alla tua vicina di casa o ad un passante a caso che vedi dalla finestra ma fallo nella maniera più aulica e prepotente possibile.
- A fine cottura metti tutte le spezie nel pentolone ma non eccedere col timo perché lui tira il sasso e poi nasconde la mano. Inoltre, essendo una spia, non possiamo considerarlo figlio di Maria.
- Prendi il minipimer e a fuoco spento mixa il tutto fino a conquistare la medaglia d’oro paralimpica di tunnel carpale. Lascia riposare coprendo il pentolone.
- Taglia del pane cotto a legna e fanne dei dadini che andrai a marinare con olio extravergine, sale, pepe, noce moscata e se ti piace mettici pure quella monnezza immonda che è la cannella. Accendi il forno in modalità grill. Quindi posiziona i dadini di pane su una teglia senza sovrapporli e bruscali evitando di farli bruciare malamente, signò. Tirali fuori e mettili in un contenitore capiente che posizionerai al centro della tavola.
- Accenditi un’altra sigaretta, fumala davanti allo specchio e per 23 volte ripeti: “io mi rivolto, dunque esisto!”.
- Servi il Vellutato Amor non troppo caldo in un piatto cupo onorandolo con dell’olio nuovo spremuto a freddo. Ognuno è libero di mangiarselo con o senza dadini di pane ma te sei un essere in rivolta, non te fa magnà il cazzo dalle mosche… suvvia…
Questo è un piatto che tuttavia sprigiona tutta la sua vera essenza nei due giorni successivi. Portalo alle persone che ami ma prima assicurati che abbiano la febbre. In caso contrario trova assolutamente il modo di contagiarle. Vale doppio.
Mangiare il Vellutato Amor col disco di R. Stevie Moore in sottofondo legittima ogni peccato, anche quelli futuri.