Frank Zappa nasce ufficialmente a Baltimora il 21 dicembre 1940 sotto il segno del Sagittario, ma molto probabilmente viene da un altro pianeta. Nel 1964 fonda gli eclettici Mothers of Invention: rock, jazz, avanguardia, satira, tutto questo insieme e molto di più. Perché Frank Zappa NON è il rock. È il rock con tutto il resto. La sua carriera abbatte le categorie, con più di sessanta album che spaziano dal genio al delirio in una sola traccia. Il primo disco dei Mothers, Freak Out! (1966), è un’opera folle e visionaria che inventa, distrugge e ricompone il concetto di rock. Zappa non si limita a suonare: dirige, smonta, ridicolizza. La sua chitarra? Un arsenale di suoni cosmici e assoli vertiginosi, come in “Peaches En Regalia” o nella monumentale “Watermelon in Easter Hay”. La sua penna? Affilatissima. Canzoni come “Bobby Brown Goes Down” o “Catholic Girls” non lasciano scampo a ipocrisie e luoghi comuni, alternando umorismo corrosivo a genialità pura. E poi c’è lui, Frank, il performer. Con quei baffi iconici, la chioma ribelle e lo sguardo serio come se stesse per inventare l’universo da zero, riesce a trasformare ogni concerto in uno spettacolo surreale. La sua tecnica chitarristica è da manuale, ma lui preferisce usare la musica come strumento per scardinare menti e convinzioni. Lo fa orchestrando band che sembrano astronavi: musicisti incredibili come George Duke, Steve Vai e Terry Bozzio, messi alla prova con tempi impossibili e gag improvvisate. Purtroppo è costretto a lasciarci prematuramente – forse per tornare sul suo pianeta? – il 4 dicembre 1993, all’età di 52 anni.
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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima