Mark Twain e l’arte di mentire

A scuola e a catechismo ci hanno sempre insegnato a non raccontare bugie, senza dirci però che se avessimo detto sempre la verità non saremmo proprio riusciti a vivere. Non è possibile vivere nella verità, e infatti siamo tutti immersi, chi più chi meno, in convinzioni assurde che sono tutte fuorché vere, e spesso lo sappiamo ma ci fa comodo non pensarci.

Ad ogni modo, se dicessimo sempre la verità non avremmo amici, un lavoro, niente: “ma no, si figuri, non mi disturba mica” dice il sottoposto al capo, rispondendo trafelato al telefono, mentre sta per mettere il piede sul traghetto per godersi i suoi unici dieci giorni di ferie in tutto l’anno, pensando “che dio ti maledica, schifosa sanguisuga” – per essere gentile.

Curioso pensare che la verità sia ancora annoverata fra i valori morali supremi quando oggi siamo ormai abituati a guardare il mondo attraverso i filtri delle foto dei social, dove sembriamo tutti dei fotomodelli milionari e con un’intelligenza sopraffina condita da un sarcasmo da “sposami subito!”.

Comunque, il fatto che si debba coltivare l’arte di mentire (Sulla decadenza dell’arte di mentire, 1882) – diciamo “a fin di bene” – l’aveva già capito Mark Twain un secolo e mezzo fa:

Penso che tutto questo mentire cortese sia un’arte dolce e amabile, e dovrebbe essere coltivata. La più alta perfezione della gentilezza non è che un bell’edificio, edificato da cima a fondo dalle forme leggiadre e aggraziate della menzogna caritatevole e altruista.

[…] Chiunque pronunci una verità offensiva, per il timore che facendo altrimenti la sua anima non verrà salvata, dovrebbe riflettere sul fatto che quel tipo d’anima non merita affatto di essere salvata. Chiunque racconti una menzogna per aiutare un povero diavolo a tirarsi fuori dai guai , è uno di quelli di cui gli angeli, certamente, dicono: “Guardate, ecco un’anima eroica che mette a rischio il suo bene personale per soccorrere quello del suo prossimo. Lode a questo generoso bugiardo”.

Insomma, più gentilezza e meno verità – alla quale spesso ci appelliamo per mero egoismo.

Un ultimo utile consiglio: prima di mettere il piede sul traghetto per godervi i vostri unici dieci giorni di ferie in tutto l’anno, spegnete il telefono. Al momento non è ancora vietato.

s.


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