Keith Richards

Keith Richards nasce a Dartford, Inghilterra, il 18 dicembre 1943 sotto il segno del Sagittario, che spiega forse il suo spirito indomabile e la tendenza all’immortalità (non è vero, è inspiegabile). Nel 1962 fonda, insieme a Mick Jagger, Brian Jones, Bill Wyman e Charlie Watts, i Rolling Stones, la band che non si è mai sciolta e che probabilmente non lo farà mai (finché Keith sarà vivo, perlomeno). Se pensi al rock non puoi non pensare ai Rolling Stones, e Keith Richards è il loro cuore pulsante, nel bene e nel male. Autore di riff immortali come quelli di, per citarne solo alcuni, “(I Can’t Get No) Satisfaction”, “Jumpin’ Jack Flash” e “Gimme Shelter”, Keith non si limita a suonare la chitarra: la vive, la consuma, la fa gridare. Leggenda vuole che abbia composto il riff di “Satisfaction” nel sonno e inciso l’idea su un registratore prima di tornare a russare. Inutile aggiungere che ha vissuto più vite di un gatto: tra sigarette, whisky, droga e notti folli, è l’uomo che ha sfidato ogni legge della natura e del buon senso. Eppure è ancora qui, col suo sorriso sghembo e la sua fedele Telecaster. Ah, una curiosità: Pete Townshend lo cita come ispirazione per il famoso windmill (mulinello), ma Keith, da parte sua, ha sempre preferito dedicarsi a sfasciare se stesso piuttosto che gli strumenti (come invece faceva Pete). Morale? Se il rock avesse un’anima, avrebbe la sua voce roca e la sua risata sorniona. Keith Richards non è solo una leggenda: è la prova che, a volte, il rock ti permette davvero di sopravvivere a tutto.

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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima


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