Gli Oscar del John Holmes Institute

Di Paolo Melissi

L’Osservatorio Linguistico del John Holmes Institute di Palo Alto, fondato e diretto da William T. Santosuosso, è un centro studi espressamente dedicato al monitoraggio delle espressioni linguistiche maggiormente diffuse nel parlato e nello scritto quotidiano, che vengono individuate e rese note in un bollettino a cadenza più o meno quindicinale. Le rilevazioni periodiche dell’osservatorio, quindi, intendono tracciare un diagramma – su basi sostanzialmente quantitative – che possa evidenziare in maniera puntuale parole d’ordine, parole tormentone, slogan, adagi e tic linguistici maggiormente utilizzati nel breve periodo.

Dal 2023, inoltre, l’Osservatorio Linguistico ha anche inaugurato una collana che raccoglie non solo i bollettini e i resoconti finali, che ne riassumono quindi l’attività lungo tutto l’arco dell’anno, ma anche saggi incentrati su tematiche che attengono alla sfera socio-linguistica e della comunicazione. Il primo volume in catalogo è Autoerotismo e performance nella “MaratonaMentana”, di William T. Santosuosso.

Come ogni anno, l’attività dell’Osservatorio Linguistico culmina con la pubblicazione degli “Oscar Linguistici” ovvero con l’indicazione dei termini e delle espressioni che si sono imposti come assolutamente dominanti nei confronti di tutti quelli rilevati da gennaio a ottobre. In pratica, si tratta di quei termini e di quelle parole che hanno saturato ogni forma di comunicazione – da quella verbale a quella dell’intrattenimento, da quella giornalistica a quella politica – fino al punto di diventare “insopportabili” per la maggior parte dell’anno.

Le rilevazioni hanno consentito di individuare tre parole a cui è stato assegnato i “Oscar linguistici 2024” dell’Osservatorio Linguistico.

Iconico

È la parola regina del 2024. Giunta di soppiatto all’inizio dell’anno per via di trasmissione anglosassone, come un virus sì è diffusa prima in posizione d’avanguardia, per poi dilagare in maniera travolgente, tracimando in ogni ambito espressivo e comunicativo, colonizzando qualsiasi tipo di discorso. Si è quindi assistito all’insorgere di “cialde di caffè iconiche” e di “taglieri di salumi iconici”, ma poi il termine iconico è stato applicato a qualsiasi oggetto o concetto venisse a tiro. Oggi, qualsiasi cosa può essere iconica. Qualsiasi cosa.

Sostenibile

Provenendo dal mondo del “green”, per utilizzare un altro tormentone, il concetto di sostenibile è stato fatto proprio non solo da industria e fabbrica, ma anche da banche, assicurazioni, associazioni, ristoranti. È diventato un termine buono da usare in ogni occasione, tutto può essere sostenibile pur di fare marketing. Nella mente dei pubblicitari e dei comunicatori “sostenibile” è ciò che può rendere più accattivante un prodotto.

Inclusivo

Mai sentito parlare di un bar o di una trattoria inclusiva? E di una società di trasporto ferroviario inclusiva? Come nel caso di “sostenibile”, anche “inclusivo” è diventato un termine buono per ogni stagione, applicabile ovunque senza pietà e senza rispetto del significato intrinseco della parola.

Oltre a questi, le rilevazioni hanno individuato anche altri termini che hanno infestato – in senso quantitativo – il 2024.

Eccoli:

Riqualificare

Narrazione

Resiliente

Al netto

Immersivo

Sbloccare un ricordo

Sin da subito

In qualche modo

Sopravvalutato/Sottovalutato

Naturalmente, l’Osservatorio svolge un tipo di rilevazione che rimane squisitamente quantitativa, per cui – almeno in una prima fase – non intende proseguire nell’indagine affrontando il tema dal punto di vista qualitativo. Per questo motivo, i dati rimangono a disposizione di quanti siano interessati a procedere a un’analisi linguistica e sociologica.


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